Le Parole del Management - 33. Innovazione

Le Parole del Management - 33. Innovazione


In che cosa consiste l’innovazione e come si distingue dal semplice miglioramento?

L’innovazione rappresenta una elemento necessario per consentire a un’organizzazione di sopravvivere e prosperare nell’attuale contesto altamente competitivo. La diffusa presenza di un’offerta di prodotti e servizi superiore alla domanda impone di sviluppare fattori di distinzione in grado di attirare l’attenzione dei potenziali clienti, o almeno di rimanere al passo con proposte alternative in continua evoluzione.

Tuttavia, non tutti i cambiamenti possono essere classificati come innovazioni. Un nuovo smartphone che, rispetto al modello precedente, presenta miglioramenti anche significativi in alcune caratteristiche (una videocamera più sensibile, una maggiore durata della carica, uno schermo più luminoso e a più alta definizione, ecc.), non viene percepito come un’innovazione.

Un’innovazione rappresenta un prodotto, un servizio o un processo che offre nuove possibilità a chi ne usufruisce, permettendo di fare qualcosa che in precedenza non era possibile. Il trolley rappresenta un’innovazione nel settore dei bagagli da viaggio, in quanto consente di trasportare agevolmente e autonomamente carichi pesanti, senza dover ricorrere a carrelli o all’aiuto di servizi portabagagli.

Spesso si tende ad associare l’innovazione con lo sviluppo di nuove tecnologie, che rendono possibile la realizzazione di cambiamenti che in precedenza erano ostacolati da limitazioni tecniche. In realtà, un’innovazione può anche essere basata su combinazioni di conoscenze e tecnologie esistenti. Ad esempio, quando nel 1983 Muhammad Yunus ha fondato la Grameen Bank, ha aperto un nuovo settore (la microfinanza, che si occupa della concessione di prestiti di denaro alle persone in condizioni di estrema povertà) senza avvalersi di alcuna particolare nuova tecnologia.

C’è un elemento che caratterizza ogni innovazione di successo e che alimenta la motivazione degli innovatori: la disponibilità a sfidare politiche e prassi generalmente accettate come “dati di fatto” nei settori di interesse, per arrivare a compiere un salto di paradigma in grado di generare un valore importante per i destinatari dell’innovazione. Nel caso della microfinanza, il paradigma comunemente accettato e messo in discussione da Yunus era la convinzione che le persone che vivono in condizioni di estrema povertà non siano debitori affidabili. L’espansione del settore della microfinanza, che oggi rappresenta un’industria multimiliardaria, sembra confermare che Yunus aveva ragione.

Pur essendo necessaria per consentire a un’organizzazione di rimanere in gioco, l’innovazione è in genere costosa, di difficile attuazione ed estremamente rischiosa, data l’elevata incertezza sulle risorse da impiegare e sugli esiti finali. Per questo motivo spesso le organizzazioni si limitano ad avviare iniziative finalizzate a produrre miglioramenti incrementali, che raramente producono un salto di qualità nelle prestazioni e quasi mai consentono di acquisire un reale vantaggio competitivo.

Per limitare i rischi e i costi associati all’innovazione, è necessario disporre di un quadro di riferimento in grado di dare una struttura alle fasi del processo mediante il quale l’innovazione viene concepita, realizzata e capitalizzata.

Nell’ambito della Theory of Constraints è stato sviluppato un metodo per supportare la valutazione del valore di una nuova tecnologia. Questo approccio, basato su due principi fondamentali e sei domande alle quali fornire una risposta esaustiva, può essere efficacemente impiegato per: 1) valutare il valore dell’innovazione dal punto di vista del potenziale utilizzatore; 2) definire il modo con il quale l’innovazione deve essere sviluppata per produrre il massimo beneficio per i destinatari; 3) stabilire quali cambiamenti l’organizzazione deve mettere in atto per assicurare il successo dell’innovazione.

I due principi sui quali si basa questo approccio sono i seguenti:

  • Un’innovazione può portare benefici rilevanti se e solo se riduce o elimina una limitazione significativa.
  • Prima che l'innovazione fosse disponibile, abbiamo sviluppato meccanismi di adattamento, ossia metodi, regole di comportamento, politiche, in grado di aiutarci a operare efficacemente in un contesto caratterizzato da limitazioni.

Le sei domande costituiscono una bussola per orientarsi nel tortuoso percorso che parte da un’idea e conduce alla piena realizzazione di un’innovazione. La loro forza consiste nell’indurre a considerare l’innovazione sia dal punto di vista interno (dell’artefice) che da quello esterno (delle altre parti interessate, con particolare riferimento a coloro che, mediante le proprie scelte, determineranno il successo o il fallimento dell’innovazione).

Di seguito si riportano le sei domande, da porre nella sequenza indicata.

  1. Qual è il potere dell’innovazione in esame?
  2. Quale limitazione o barriera attuale l’innovazione in esame elimina o riduce significativamente?
  3. Quali sono le attuali regole in uso, modelli e comportamenti che consentono di aggirare la limitazione?
  4. Quali regole, modelli e comportamenti devono essere cambiati per beneficiare dell’innovazione?
  5. Alla luce di quanto sopra evidenziato, quali aspetti dovrebbero essere aggiunti nella progettazione o nell’uso dell’innovazione?
  6. Come realizzare concretamente il cambiamento?

Il quadro di riferimento rappresentato dai due principi e dalle sei domande fondamentali può rivelarsi estremamente utile anche nel valutare l’opportunità di introdurre un’innovazione nella propria organizzazione.

L’enorme quantità di nuovi prodotti/servizi che vengono oggi proposti all’attenzione di imprenditori e manager rende impossibile per questi ultimi un’analisi esaustiva finalizzata a determinare il valore (e il conseguente Return on Investment) che l’innovazione offerta può portare alla propria organizzazione. Di conseguenza, alcune proposte potenzialmente in grado di generare importanti benefici vengono ignorate, mentre altre, di valore inferiore, ma capaci di attirare maggiormente l’attenzione, vengono considerate e spesso approvate.

L’impiego del quadro di riferimento proposto consente di effettuare una valutazione rapida ed efficace delle proposte di innovazione e, in caso di accettazione, di assicurare che l’innovazione introdotta produca il massimo valore per l’organizzazione. In particolare, la focalizzazione dell’attenzione sulla limitazione che l’innovazione proposta elimina o riduce, permette di:

  • verificare se la limitazione ha un impatto significativo sul flusso operativo primario dell’organizzazione; in caso contrario, si devono individuare delle buone ragioni che giustifichino l’impiego di risorse per un’innovazione che difficilmente produrrà un effetto positivo sulle prestazioni globali; ad esempio, un’innovazione può essere giustificata dal desiderio di migliorare la sicurezza, di adeguarsi a norme e regolamenti vigenti, o di rimanere competitivi in un settore nel quale una particolare innovazione ha cambiato le regole del gioco;
  • confrontare proposte diverse, in base all’impatto generato dalla prevista eliminazione o riduzione delle limitazioni ad esse associate.

L’innovazione può essere considerato uno dei più importanti motori del cambiamento. Tuttavia, per esercitare questo ruolo, è necessario che sia gestita in modo strutturato. In un contesto caratterizzato da complessità, incertezza e limitata disponibilità di risorse, il quadro di riferimento indicato permette di ridurre sensibilmente sia i rischi associati allo sviluppo di un’innovazione che quelli derivanti dall’introduzione di un’innovazione nella propria organizzazione.

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