Theory of constraints
"Tutto ciò che non è un consapevole impegno sulle cose importanti è un inconsapevole impegno sulle cose non importanti."
La Teoria dei Vincoli (Theory of Constraints, TOC) è una metodologia per il miglioramento continuo che focalizza l’attenzione su ciò che limita le prestazioni globali di un’organizzazione, anziché sulle cose che possono essere migliorate. Focalizzando l’attenzione e la gestione sull’elemento che limita le prestazioni, è possibile ottenere un vero e proprio effetto leva, che permette di conseguire risultati rapidi, importanti e sostenibili nel tempo.
Sviluppata sotto l'impulso del fisico israeliano Dr. Eliyahu M. Goldratt, la Teoria dei Vincoli si basa sul fatto che ogni sistema esistente nel mondo reale (le organizzazioni sono sistemi) deve avere almeno un fattore che ne limita le prestazioni. Se così non fosse, il sistema potrebbe produrre un ammontare infinito di output, che nel caso di un’azienda for profit corrisponderebbe a un profitto infinito.
Questo fattore limitante viene definito "vincolo".
I vincoli determinano sempre l’output del sistema, indipendentemente dal fatto che siano gestiti in modo consapevole. Pertanto, esiste un solo modo per assicurare il controllo e il miglioramento delle prestazioni globali di un'organizzazione: acquisire la competenza per gestire i vincoli con attenzione.
A differenza delle filosofie manageriali più diffuse, che si propongono di creare valore mediante l’eliminazione degli sprechi e la riduzione della variabilità, la Teoria dei Vincoli previene la dispersione delle risorse in numerose iniziative a basso impatto e fornisce la guida per massimizzare l’effetto dell’azione manageriale, mediante l’applicazione di soluzioni in grado di utilizzare il fattore limitante come vera e propria leva gestionale.
I principi della Teoria dei Vincoli forniscono al management l’abilità di focalizzare il miglioramento delle prestazioni collegando le azioni locali alle prestazioni globali, in altre parole definendo con precisione l’impatto delle azioni manageriali sul risultato globale. L’universalità di questi principi determina inoltre l’estrema versatilità dell’approccio, che produce miglioramenti significativi nella maggior parte dei contesti (imprese di piccole, medie e grandi dimensioni, instabilità del mercato, condizioni congiunturali sfavorevoli, ecc.).
I progetti di miglioramento organizzativo basati sull’approccio sistemico focalizzato sono caratterizzati da:
- elevata velocità di conseguimento di risultati importanti, grazie alla focalizzazione dell’impiego delle risorse su poche leve gestionali (spesso una sola: il vincolo);
- creazione di un processo decisionale che, come una bussola, orienti l’azione manageriale e consenta di valutare a priori l’impatto di ogni decisione/azione sull’ultima riga del conto economico;
- generazione di una competitività sostenibile, in grado di immunizzare l’organizzazione dagli effetti determinati da crisi finanziarie o andamenti congiunturali negativi, sulla base di un rigoroso processo di costruzione, capitalizzazione e sostegno di un vantaggio competitivo decisivo;
- aumento della stabilità organizzativa, grazie alla graduale eliminazione dei conflitti, all’incremento della capacità di reagire efficacemente a eventi imprevedibili e alla creazione di un chiaro legame di causa-effetto fra le iniziative intraprese e gli obiettivi da conseguire.
Dall’inizio degli anni ’80, quando il Dr. Goldratt ha sviluppato la prima soluzione in ambito produttivo, a oggi, la Teoria dei Vincoli si è estesa alla definizione di soluzioni in grado di coprire tutti i settori manageriali (project management, distribuzione, vendite, acquisti, marketing, misurazione e controllo economico, sviluppo di strategie e di tattiche, valorizzazione delle risorse umane, innovazione tecnologica).