"Hic sunt leones"

"Hic sunt leones"


"Hic sunt leones" (Qui ci sono i leoni). Queste parole si potevano trovare nelle carte geografiche antiche, per indicare le zone ancora inesplorate dell'Africa. Rappresentavano anche un monito a considerare i pericoli per chiunque avesse deciso di oltrepassare i confini del mondo conosciuto per inoltrarsi in aree di natura ignota.

Oggi imprenditori e manager, di fronte a eventi imprevedibili di impatto devastante, che minacciano la sopravvivenza delle organizzazioni di cui sono responsabili (i cosiddetti "cigni neri": crisi economiche, contrazioni del mercato di riferimento, innovazioni in grado di stravolgere le regole della competizione, ecc.), possono essere tentati di arrestarsi, lamentando la propria impotenza: hic sunt leones.

Il problema è che la minaccia costituita dai cigni neri è quasi sempre invisibile e silente. Quando questi eventi si manifestano, spesso le organizzazioni non hanno il tempo di reagire in modo adeguato prima che si produca un danno. E il danno potrebbe essere irreparabile.

La recente crisi economica, che ha visto l'uscita di scena di moltissime organizzazioni di ogni natura e dimensione, ha messo in evidenza che nessuna impresa può oggi essere considerata abbastanza grande da non subire un danno irreparabile da eventi rari e imprevedibili di grande impatto.

L'unico modo per aumentare la probabilità di sopravvivenza di fronte a questi eventi consiste nell'essere preparati nel momento in cui si manifestano.

Imprenditori e manager impegnano la totalità del loro tempo e delle loro risorse per fronteggiare le sfide quotidiane al fine di mantenere in vita e far prosperare le organizzazioni di cui sono responsabili. Qual è la probabilità che possano decidere di investire attenzione e risorse per mettere le loro organizzazioni in condizione di resistere all'impatto di eventi rari e, soprattutto, imprevedibili?

Nessuna.

Ci sono due importanti ragioni per le quali questo accade.

La prima è di carattere psicologico-evolutivo: nel corso dell'evoluzione si sono imposte quelle caratteristiche che permettevano una pronta reazione a ciò che ci accadeva nell'immediato. Solo chi era in grado di affrontare prontamente le minacce alla propria sopravvivenza poteva restare in vita e trasmettere il proprio codice genetico alle future generazioni; coloro che si soffermavano a riflettere sulle reali intenzioni dei predatori o sulle cause primarie degli eventi naturali, spesso non arrivavano all'età riproduttiva. Questo ci ha reso efficaci nel reagire al "qui e ora", mentre il nostro cervello è molto più impreparato a fronteggiare eventi che potrebbero verificarsi in qualche momento nel futuro e in qualche luogo diverso dal "qui".

La seconda ragione è di carattere pratico: se non si conosce la natura dell'evento futuro potenzialmente minaccioso per la sopravvivenza dell'organizzazione, come ci si può preparare adeguatamente? Nessun aiuto possono dare le metodologie di Risk Management, che partono dall'individuazione di ciò che può andare storto: in questo caso le minacce alla sopravvivenza sono ignote e imprevedibili.

Proprio da questa considerazione, così apparentemente arida di prospettive, può partire un processo in grado di immunizzare progressivamente un'organizzazione dall'impatto di eventi potenzialmente letali.

Se non è possibile prevedere la natura e la probabilità di accadimento di tali eventi, allora non ha senso porsi l'obiettivo di assumere uno stato in grado di resistere o di assorbirne l'impatto sulla base di esperienze pregresse. In altri termini, robustezza e resilienza non sono sufficienti a garantire la sopravvivenza: il prossimo cigno nero potrebbe essere molto diverso da quelli che si sono manifestati in passato e abbattersi su un'area di fragilità della quale l'organizzazione non è pienamente consapevole.

L'obiettivo deve essere dinamico: l'organizzazione deve migliorare continuamente la sua capacità di rispondere all'impatto degli eventi che si manifestano nel contesto in cui opera, non solo quando le condizioni sono positive, ma anche quando gli eventi sono sfavorevoli. Questo significa intraprendere un percorso che porta da uno stato di fragilità a uno di antifragilità progressivamente crescente. Per un'organizzazione aumentare la propria antifragilità significa incrementare la capacità di trarre beneficio dall'azione dei fattori di stress che caratterizzano il contesto nel quale essa opera.

Il percorso verso l'antifragilità è articolato. Tuttavia per andare dalla fragilità a un'antifragilità crescente ci sono due decisioni da assumere:

  1. accettazione dei fattori di stress: assumere che l'incertezza, la complessità, la volatilità, l'imprevedibilità, l'errore, sono fattori ineliminabili, costituisce un atto di realismo e il primo passo della ricerca di un modo per trarre il massimo beneficio (o almeno il minimo danno) da tale situazione;
  2. interruzione delle iniziative, delle procedure, dei comportamenti che possono rendere l'organizzazione più fragile, ossia più soggetta a subire un danno rilevante a seguito del verificarsi di eventi sfavorevoli, più o meno prevedibili. Un esempio di iniziativa in grado di aumentare la fragilità di un'organizzazione è costituito da un investimento ad alto rischio, nel caso in cui questo esaurisca completamente le riserve di liquidità.

Un'organizzazione, come ogni sistema vivente, non potrà mai essere invulnerabile. Tuttavia, la valenza sociale ed economica di un'organizzazione pone a carico di imprenditori e manager la responsabilità di proteggerne la sopravvivenza ora e in futuro, senza addurre scuse derivanti dall'imprevedibilità di eventi che possono metterla in pericolo.

Perseguire uno stato di crescente antifragilità, a partire dalle due decisioni sopra esposte, non è un lusso, ma una scelta necessaria di chi, avendo la responsabilità della gestione di un'organizzazione, è seriamente intenzionato a tutelarne in primo luogo la sopravvivenza. Mediante l'acquisizione da parte dell'organizzazione, giorno dopo giorno, della capacità di beneficiare dei fattori di stress, imprenditori e manager vedranno aumentare sensibilmente anche le possibilità di conseguire i propri obiettivi e ridurre la tendenza a ricorrere a insane pratiche per esorcizzare la paura dell'ignoto.

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